La comunicazione ha inteso esaminare alcuni termini in uso per definire la condizione di "straniero" nell'attualità, con particolare riferimento agli immigrati presenti nei contesti urbani, collegando il discorso ai più recenti dibattiti sulla convivenza, la sicurezza, le politiche di inclusione sociale e il diritto di asilo. Gli interventi del welfare a favore dei migranti sono definiti da alcuni studiosi come "luoghi dell'etichettamento", nei quali gli operatori sociali attribuiscono ai migranti delle identità a partire dalla loro condizione di bisogno. Secondo altri invece termini e identità dei migranti sono collegati al loro complesso percorso di integrazione, mentre per i fautori degli ethnic racial studies si deve considerare l'esame comparativo delle categorie etniche e razziali e la produzione di identità sociali, rapporti di potere e forme di conoscenza all'interno dei contesti urbani. Nel corso della comunicazione si sono evidenziate alcune pratiche di etichettamento linguistico in uso da parte dei media e degli operatori sociali nei confronti dei migranti che possono produrre meccanismi di esclusione e discriminazione. Attraverso un passaggio transdisciplinare e temporale, si è inteso infine confrontare l'ambito delineato con situazioni similari del passato sardo - considerando in particolare la città di Cagliari in epoca medievale e moderna -, allo scopo di definire le tipologie di "straniero" e di presentare alcune riflessioni sull'identità sarda, variamente declamata da intellettuali e opinionisti di tutte le epoche.
#stranieroso parole in uso sull'essere "straniero"
Accorinti M;Cadeddu ME
2016
Abstract
La comunicazione ha inteso esaminare alcuni termini in uso per definire la condizione di "straniero" nell'attualità, con particolare riferimento agli immigrati presenti nei contesti urbani, collegando il discorso ai più recenti dibattiti sulla convivenza, la sicurezza, le politiche di inclusione sociale e il diritto di asilo. Gli interventi del welfare a favore dei migranti sono definiti da alcuni studiosi come "luoghi dell'etichettamento", nei quali gli operatori sociali attribuiscono ai migranti delle identità a partire dalla loro condizione di bisogno. Secondo altri invece termini e identità dei migranti sono collegati al loro complesso percorso di integrazione, mentre per i fautori degli ethnic racial studies si deve considerare l'esame comparativo delle categorie etniche e razziali e la produzione di identità sociali, rapporti di potere e forme di conoscenza all'interno dei contesti urbani. Nel corso della comunicazione si sono evidenziate alcune pratiche di etichettamento linguistico in uso da parte dei media e degli operatori sociali nei confronti dei migranti che possono produrre meccanismi di esclusione e discriminazione. Attraverso un passaggio transdisciplinare e temporale, si è inteso infine confrontare l'ambito delineato con situazioni similari del passato sardo - considerando in particolare la città di Cagliari in epoca medievale e moderna -, allo scopo di definire le tipologie di "straniero" e di presentare alcune riflessioni sull'identità sarda, variamente declamata da intellettuali e opinionisti di tutte le epoche.File | Dimensione | Formato | |
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