Contributo in atti di convegno, 2023, ITA
Madonna S.; Nisio S.; Pacciarelli M.; Pocobelli G. F.
Università della Tuscia, Viterbo, Italy; ISPRA Dip. Servizio Geologico d'Italia, Roma, Italy; Università di Napoli Federico II, Napoli, Italy; CNR-ISPC, Firenze, Italy
Tra le maggiori e più floride città-stato etrusche vi è Vulci, situata sul fiume Fiora a pochi chilometri dal mare, che controllava un settore centrale e cruciale della Maremma etrusca, oggi a cavallo tra Grossetano e Viterbese. Al pari di altre città-stato etrusche, Vulci ebbe origine grazie a una vera e propria rivoluzione geopolitica, che nel corso del decimo secolo a.C. portò all'abbandono dei numerosi villaggi fioriti durante l'età del bronzo e alla conseguente formazione di un'unica area abitativa di grandi dimensioni, le cui prime fasi di vita si datano tra la fine dell'età del bronzo e la prima età del ferro (fine X, IX e VIII sec. a.C.). Il sito dove fu fondata la città appare frutto di una scelta strategica, simile a quella che si riscontra in altre metropoli etrusche come Cerveteri e Tarquinia. Vulci occupava infatti un pianoro molto esteso (circa 100 ettari) ben delimitato da ripidi pendii su gran parte del perimetro, situato su un importante corso d'acqua, il fiume Fiora, e non lontano dal mar Tirreno, che dista attualmente circa 11 km. Nei dintorni della città sono presenti vaste estensioni di terreni potenzialmente adatti per l'agricoltura e l'allevamento. La sua posizione sul fiume Fiora poteva consentire un agevole transito di beni dall'entroterra, dove erano presenti, oltre a rilevanti risorse agrarie e silvo-pastorali, anche alcuni giacimenti minerari, come quelli dei Monti di Castro.
Giornate di Geologia e Storia, pp. 329–343, Roma, 01/12/2021 - 31/06/2022
Vulci, Ghost Sity, Fiume Fiora, Etruschi
ID: 481706
Year: 2023
Type: Contributo in atti di convegno
Creation: 2023-05-21 19:41:59.000
Last update: 2023-07-10 13:01:47.000
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