2020, Contributo in volume, ITA
Accorinti M.
Il capitolo riprende, rielaborandoli, alcuni materiali preparati per il Rapporto finale di ricerca predisposto nell'ambito dell'Accordo di collaborazione tra l'Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali del CNR (CNR-IRPPS) e l'Associazione italiana della Croce Rossa nell'ambito di una riflessione comune sul ruolo del volontariato sociale in Italia. In particolare si propone un modello di analisi valutativa dell'impatto sociale secondo una metodologia qualitativa sperimentata nell'ambito della valutazione condotta.
2020, Working paper, ITA
Accorinti, Caruso, Cerbara, Marchesano, Sperandio
Il presente Vademecum è uno strumento operativo per aiutare i gruppi di volontariato a misurare l'impatto sociale prodotto dalle proprie attività sul territorio dove operano. Si tratta di una guida pratica che è stata già sperimentata a seguito di un lavoro di ricerca che è descritto nella monografia "Il volontariato è già un valore. Proposta di analisi e misurazione del valore sociale generato" a cura di Marco Accorinti (2020). Roma: CNR-IRPPS e-Publishing.
2020, Curatela di monografia/trattato scientifico, ITA
Accorinti M., Caruso M.G., L. Cerbara, K. Marchesano
La monografia riprende, rielaborandoli, alcuni materiali preparati per il Rapporto finale di ricerca predisposto nell'ambito dell'Accordo di collaborazione tra l'Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali del CNR (CNR-IRPPS) e l'Associazione italiana della Croce Rossa nell'ambito di una riflessione comune sul ruolo del volontariato sociale in Italia. Essa propone un modello di analisi valutativa dell'impatto sociale che le organizzazioni di volontariato producono nell'erogare servizi di welfare. L'analisi è svolta, pur con intenti soprattutto descrittivi, si inserisce nell'attuale dibattito in ambito operativo e scientifico a seguito delle disposizioni del Codice del Terzo settore. Uno strumento originale e sperimentato è anche l'Addendum del presente lavoro pubblicato nella collana Working Papers IRPPS-CNR nr 117, in cui si forniscono al gruppo di volontariato linee operative per rispondere alle indicazioni normative per valutare il proprio valore sul territorio.
2020, Working paper, ITA
Accorinti M. Gatti M.
Il testo approfondisce il sistema di welfare spagnolo con un approccio di tipo storico-evolutivo e i nuovi processi di riforma del Terzo settore e del volontariato. È la promulgazione della Costitució del 1978, infatti, ad aver permesso lo sviluppo molto più coordinato e organizzato dell'azione volontaria. Partendo da un'analisi storica e comparativa, il saggio esamina anche l'attuale legislazione spagnola sul volontariato, comparandola con quella italiana in materia, allo scopo di sottolineare le analogie e le differenze tra i due paesi.
2019, Articolo in rivista, ITA
Accorinti M., Gagliardi F., Ragazzi E., Salberini G.
L'Ufficio di Presidenza della "Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali" del Senato della Repubblica, ha promosso un'attività di valutazione delle politiche di propria competenza, che testimonia, insieme a molte altre, del crescente interesse manifestato dal Senato per il tema della valutazione. La Commissione ha incaricato alcuni esperti del CNR di avviare dapprima uno studio di fattibilità e, a seguire, un'attività di valutazione relativa agli incentivi agli investimenti in sicurezza nei luoghi di lavoro. Il lavoro presenta non solo le caratteristiche del disegno di valutazione (lo studio non è concluso) ma soprattutto l'esperienza fatta nella relazione fra valutatore, committente e ente gestore. Il ruolo particolare della valutazione nella missione degli organi legislativi impone sia caratteristiche specifiche alla valutazione stessa, sia peculiarità nel rapporto con il committente che vengono esaminate nel saggio.
2019, Altro prodotto, ITA
Accorinti M., Marchesano K.
È bene precisare, come chiarito dal DM 23/2019, che "la valutazione dell'impatto sociale degli Enti di Terzo settore ha per oggetto gli effetti conseguiti dalle attività di interesse generale da essi svolte". Tuttavia, non esisteste un modus operandi univoco per la misurazione degli effetti sociali conseguiti, ma, al contrario, il DM 23/2019 riconosce l'esistenza (nonché la facoltà di scelta per ciascun Ente) di diversi approcci per misurare l'impatto sociale, che potrebbero (e/o dovrebbero) variare in base al tipo di attività e/o progetto svolto da ciascun ente del Terzo Settore. Il DM 23/2019 fissa, però, principi e contenuti minimi comuni ai sistemi di valutazione. Avute le indicazioni ministeriali, gli Enti del Terzo settore dovrebbero iniziare a interrogarsi su quali strumenti possono essere loro utili per auto (ed etero) valutarsi nell'ottica della creazione del valore sociale, patrimonio collettivo e capitale della collettività.
2019, Articolo in rivista, ITA
Accorinti M., Spinelli E.
Come si coniugano gli interventi professionali volti al benessere delle persone in stato di necessità con le funzioni di controllo ed espulsione contenute nel «Decreto sicurezza»? Quali i rischi di pratiche discriminatorie nell'intervento sociale all'interno dei centri di accoglienza? Questi alcuni dilemmi che si trovano ad affrontare gli operatori delle strutture di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati e in particolare gli assistenti sociali, come professionisti dell'aiuto, espressione della solidarietà della società. Per comprendere quali effetti sta portando la nuova normativa e come affrontare la complessità dell'aiuto in presenza del decreto all'interno della professione vengono riprese nell'articolo sia le analisi delle recenti modificazioni normative nel sistema di accoglienza, sia le riflessioni su quanto le stesse normative incidano sul rapporto tra «aiuto» e «controllo» e sulla capacità di voice degli operatori sociali.
2019, Articolo in rivista, ITA
Accorinti M., Pugliese E., Vitiello M.
«Se l'analisi demografica permette di definire l'ampiezza delle migra-zioni bisogna mobilitare altre discipline per avere il senso delle loro di-verse dimensioni - geopolitiche, storiche, antropologiche, economiche ma anche giuridiche ed etiche. Ciò perché le migrazioni, legate all'ori-gine ai bisogni delle economie nazionali, sono state sempre più alimen-tate dalla logica dei diritti universali: una mutazione decisiva e al con-tempo fragile». Così si espresse François Héran nella lezione al Collège de France in occasione della cattedra assegnatagli nel 2018 pubblicata da Fayard. Il processo che lo studioso francese mette in luce riguarda un periodo molto lungo. Ma in Italia esso si è mostrato nel giro di pochissimi anni. Si è verificata infatti nel corso di questo decennio una progressiva radi-cale modificazione dei flussi migratori spostando il focus delle politiche da quello tradizionale della gestione dell'ingresso e della collocazione dei migranti per lavoro - ambito sostanzialmente economico - a quello di gestione del flusso di rifugiati e richiedenti asilo - ambito prevalentemente dei diritti umani o meglio universali come ritiene Héran. Ed è essenzialmente di questo che si sta discutendo attualmente in Italia ed è su questo che si è esercitata anche la produzione legislativa - ca-ratterizzata dalla pratica della decretazione d'urgenza - affrontando con grande difficoltà temi che proprio per il carattere umano o universale delle questioni trattate pongono dei vincoli, a volte stringenti, e dei li-miti alla legislazione nazionale. Così la materia dei rifugiati e dei richie-denti asilo è in primo luogo regolata nei suoi termini generali da una convenzione internazionale che fa obbligo agli Stati aderenti di acco-gliere coloro che sono definiti tali.
2019, Prodotto multimediale, ITA
Accorinti M.
Si tratta di articolo in rivista elettronica
2019, Contributo in volume, ENG
Accorinti M., Demurtas P., Vitiello M.
In Italy, "Unaccompanied Foreign Minor" (UAM) refers to a minor who does not have Italian or other EU citizenship and is, for any reason, within the territory of the State without care or representation by their parents or other adults who are legally responsible for them under existing Italian laws. This provision was defined as the solution to a social phenomenon that became particularly significant in the country number-wise in the 1990s. Despite the attention of the government, the actual number of UAMs within the territory of the State is difficult to define, since most of them do not fulfil residence regulations and move considerably within Italian territory. Over the past seven years, the number of UAMs has remained stable with an average of 7/8000 per year, and a peak of 8461 in 2013. This figure will be greatly exceeded in 2014, 2015, and 2016. This paper analyzes the evolution of the presence of UAMs Italy, their characteristics, their migratory projects, and some aspects of the procedures to accommodate UAMs in Italy. This article is a part of a qualitative study completed by the Institute for Research on Population and Social Policies of National Research Council (CNR-Irpps), carried out in 2016 on behalf of the Italian Committee of UNICEF--United Nation Children's Fund.
2018, Articolo in rivista, ITA
Accorinti M.
Uno sguardo storico relativamente al rapporto tra organizzazioni di volontariato e pubbliche amministrazioni.
2018, Contributo in volume, ITA
Accorinti M.
Il contributo presenta una proposta specifica di ambiti di incremento del valore sociale dell'accoglienza dei migranti da parte dei centri e dei servizi territoriali coinvolti nel sistema nazionale di intervento sociale per protetti internazionali. In particolare vengono declinati 66 indicatori per far emergere il valore sociale dei progetti nonché l'aspetto metodologico sotteso (definizione, caratteristiche e legami con i concetti, monitoraggio e rapporti con le attività di verifica). Infine nell'ottica della analisi del valore sociale prodotto dagli interventi di welfare a livello locale, viene sottolineata l'importanza della valutazione nell'implementazione di politiche e servizi promossi dalle Istituzioni pubbliche.
2018, Presentazione, ITA
Benati, I. (presenter), Cadeddu, M.E., Ragazzi, E., Accorinti, M., Degli Uberti S.
Negli ultimi anni il sistema nazionale di prima accoglienza, composto principalmente dai Centri di Accoglienza Straordinaria (CAS) controllati dal Ministero dell'Interno, e lo SPRAR (Sistema di Protezione per richiedenti Asilo e Rifugiati) rappresentano le principali tipologie di servizio di accoglienza dei rifugiati, richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale. Dal 2015 in poi, soprattutto in seguito alla cosiddetta "emergenza rifugiati", la considerevole crescita nella capacità di accoglienza è andata di pari passo ad una progressiva differenziazione nella tipologia di strutture, nelle modalità di assistenza e tutela degli stranieri richiedenti protezione internazionale, nella varietà di enti gestori coinvolti in questo servizio. Nondimeno, all'interno del sistema di accoglienza definito dal Piano Nazionale (2014), le profonde trasformazioni che hanno interessato le attività di assistenza hanno avuto ricadute sulle politiche e sulle pratiche di accoglienza e integrazione in maniera molto differenziata a livello regionale e locale. In questo quadro, sia in ambito scientifico che istituzionale, risulta ormai condivisa l'esigenza di elaborare un sistema di monitoraggio degli standard quantitativi e qualitativi dei servizi di accoglienza, in grado di identificare le buone pratiche e le criticità operative al fine di disegnare una "filiera ottimale dell'accoglienza". Non pochi sono tuttavia gli interrogativi legati all'elaborazione di un efficace strumento di monitoraggio. Come definire gli obiettivi e gli ambiti oggetto di rilevazione? Quali i criteri di definizione e identificazione delle "buone pratiche" (sia relative al monitoraggio, sia relative alle pratiche di accoglienza e integrazione)? Quali le metodologie sottese alle pratiche di rilevazione e al monitoraggio degli standard quanti-qualitativi? Partendo da questi interrogativi il presente contributo intende discutere, in primo luogo, la nozione di "buona pratica" che, così come ricavabile dai principali riferimenti normativi italiano ed europeo, informa le guide ai metodi per la fornitura di condizioni di accoglienza. In secondo luogo, all'interno di questa cornice, si avanzano alcune riflessioni analitiche che prendono spunto dai risultati di un approfondimento di ricerca sulle pratiche di monitoraggio adottate a livello territoriale. Obiettivo sarà illustrare le implicazioni analitico-metodologiche nella predisposizione e applicazione di uno strumento di rilevazione nazionale delle pratiche di accoglienza e integrazione che mira a garantire un'omogeneità quantitativa e qualitativa nella modalità di registrazione dei dati e, al contempo, documentare e valorizzare le specificità locali e regionali.
2018, Altro prodotto, ITA
Accorinti M.
Con questo primo contributo avviamo una riflessione a puntate per accompagnare con un piccolo "vocabolario" la crisi politica e istituzionale che stiamo attraversando, al fine di comprendere meglio i termini che maggiormente vengono utilizzati
2018, Altro prodotto, ITA
Accorinti M.
Se la democrazia è puramente virtuale e non elettorale, se i partiti sono sempre più legati a interessi particolaristici, se l'applicazione del principio di effettività non è estesa a tutti i diritti sociali, se si diffondono ideologie di partecipazionismo popolare alla vita delle istituzioni e se si afferma una prassi oligarchica ai vertici delle stesse, si vengono a provocare inevitabilmente delle gravi contraddizioni ai principi democratici
2018, Altro prodotto, ITA
Accorinti M.
La validità di una istituzione non dipende dal decorso regolare di una azione sociale condizionata da una situazione di interessi, ma (anche) dal fatto che le azioni sociali siano ispirate a determinati "valori", i quali, concepiti dagli individui, danno all'esistenza di un uomo in una società un "significato" sia dal punto di vista della propria comprensione di sé sia del proprio scopo nel mondo
2018, Working paper, ITA
Accorinti M., Caruso M. G., Cerbara L., Menniti A., Misiti M., Tintori A.
La ricerca presentata in questo rapporto illustra i risultati dell'indagine "Fratelli di sport", svolta dall'IRPPS nell'ambito dell'Accordo di programma tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e il CONI per la promozione delle politiche di integrazione attraverso lo sport. Lo studio vuole essere un contributo alla comprensione del ruolo dello sport nei percorsi di integrazione delle giovani generazioni e si è avvalso di interviste realizzate all'inizio dell'anno scolastico 2016-2017 a circa 1300 studenti e studentesse delle scuole secondarie di primo grado ed a 34 docenti degli stessi istituti scolastici. I risultati dell'indagine restituiscono un'immagine di studenti e studentesse aperti alla convivenza con un crescente numero di coetanei con background migratorio. I giovani enfatizzano la dimensione ludica dello sport, da condividere in un gioco di squadra, ma solo una piccola parte lo percepisce come "luogo di uguaglianza". I dati raccolti testimoniano inoltre un limitato accesso all'attività sportiva da parte dei ragazzi con un background familiare migratorio.
2018, Contributo in volume, ITA
Accorinti M., Giovannetti M.
il testo descrive l'evoluzione della presenza dei minori stranieri non accompagnati nel Lazio e in particolare a Roma e fornisce un quadro del sistema locale di accoglienza.
2018, Contributo in volume, ITA
Giovannetti M., Accorinti M.
Negli ultimi dieci anni, la presenza dei minori soli negli spostamenti umani, è divenuto un fattore comune delle migrazioni a livello mondiale. Il loro numero è drammaticamente aumentato e costituiscono in molti paesi di destinazione, un segmento importante della popolazione alla ricerca di protezione e asilo. Il testo vuole presentare alcune informazioni sulla presenza di tali minori in Italia nonchè le caratteristiche della loro assistenza. In particolare il "sistema" di accoglienza si caratterizza per una serie di elementi. Anzitutto per una mancata realizzazione della "filiera dell'accoglienza" definita dal d.lgs. 142/2015 non essendo stati ancora attivati i centri governativi di prima ospitalità. Secondo aspetto, l'assenza di percorsi omogenei e chiari a livello nazionale, di fatto, riproduce una governance non condivisa del fenomeno a livello territoriale.
2018, Contributo in volume, ENG
Demurtas P., Vitiello M., Accorinti M. Skoda A., Perillo C.
This paper examines the issue of unaccompanied minors arriving in Italy and how Italy has responded to their need for protection. It contains ¡ve complementary sections. Section 1, authored by Pietro Demurtas, provides a statistical overview of unaccompanied minors in Italy between 2014 and 2017. In particular, it discusses unaccompanied minors who request political asylum, those in government reception facilities who do not, and those who have left reception centers without seeking asylum and have become "untraceable." The second section by Mattia Vitiello addresses why unaccompanied minors leave their countries of origin and how they transit to Italy and elsewhere. This section highlights the role of families in the decision to migrate and the migration process. It distinguishes unaccompanied minors who largely seek to "escape from" particular conditions from other migrants who are in search of a better life for themselves and their families. The third section by Marco Accorinti covers Italian reception policies and policymaking challenges, with a particular focus on implementation of Italy's System for the Protection of Asylum Seekers and Refugees. The section argues for reception procedures and interventions that are tailored to the particular vulnerabilities and needs of unaccompanied minors. Section 4, authored by Aldo Skoda, c.s., offers a psychosocial analysis of the phenomenon of unaccompanied child migration. It describes strategies to build the competencies, sense of agency, and resilience of unaccompanied minors. The final section, authored by Carola Perillo, details the demands and requirements of acting in the "best interests" of unaccompanied minors. It ends by setting forth minimum principles of protection for unaccompanied minors, which should inform both the Global Compact on Migration and the Global Compact on Refugees.
DOI: 10.14240