2022, Contributo in volume, ITA
Nigrelli G., Chiarle M.
Sulle Alpi europee, negli ultimi decenni, la temperatura dell'aria mostra un riscaldamento a un tasso medio di 0,3 °C/10 anni, un valore superiore al tasso di riscaldamento globale che è di 0,2 °C/10 anni. L'ambiente periglaciale alpino è particolarmente importante per diversi aspetti (es. energetico, ecologico e turistico). Tuttavia mancano studi specifici e aggiornati relativi alle tendenze della temperatura in questo ambiente. Per colmare questa lacuna sono state analizzate le tendenze delle temperature per il periodo 1990-2019. L'ambiente periglaciale delle Alpi ha mostrato un tasso di riscaldamento di 0,4 °C/10 anni, 0,6 °C/10 anni e 0,8 °C/10 anni rispettivamente per la temperatura media, massima e minima. Questi tassi di riscaldamento sono superiori a quelli osservati per l'intera area alpina. Nel 2050 si prevede l'estinzione di molti ghiacciai delle Alpi al di sotto dei 3000 m di altitudine e tutte le aree precedentemente occupate dai ghiacciai diventeranno periglaciali.
2022, Altro prodotto, ITA
Guido Nigrelli, Marta Chiarle
le temperature aumentano in modo evidente un po' dappertutto. L'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), uno dei più autorevoli organismi internazionali in tema di cambiamenti climatici, afferma che negli ultimi decenni il tasso di riscaldamento sulle Alpi è stato di 0,3 °C/10 anni, superando il tasso di riscaldamento globale che è stato di 0,2 °C/10 anni. In uno studio recentemente concluso dimostriamo come, sulle Alpi, l'ambiente periglaciale presenta tassi di riscaldamento maggiori rispetto a quelli dell'intera area alpina.
2022, Articolo in rivista, ITA
Paolo Bonasoni, Luca Frezzini, Silvio Davolio, Paolo Vincenzo Filetto, Guido Nigrelli, Gian Pietro Verza
Nasce una rete di Rifugi Cai e di Osservatori Cnr che percorre tutta la penisola al fine di ottenere un quadro reale e aggiornato sullo stato del clima e dell'ambiente sulle nostre montagne
2021, Altro prodotto, ITA
Gisella Menichelli, Ilaria Scaffidi
Iniziativa di storytelling che vuole esorcizzare le paure e rafforzare la fiducia, attraverso la storia di due delle protagoniste conosciute nell'ambito del progetto di entomologia legato alla salvaguardia della biodiversità, temi indissolubili dai cambiamenti climatici e realizzato nell'edizione 2020 della Notte europea dei ricercatori, dalla Biblioteca dell'Area della Ricerca di Roma 1 di Montelibretti del Consiglio Nazionale delle Ricerche, per il progetto NET - scienzainsieme.it, pensato e realizzato in occasione della Notte europea dei ricercatori del 2021.
2021, Articolo in rivista, ITA
Marta Chiarle
High mountains are the realm of the cryosphere: snow, glaciers and permafrost give charm to mountain slopes, but at the same time protect them from atmospheric agents and contribute to their stability. Climate change, and in particular temperature increase, is however causing cryosphere reduction, exposing high mountains to an increasing instability. In this context, landslides are both an effect and an indicator of climate change impact on terrestrial systems. In particular from the hot summer of 2003, awareness of the ongoing climate change and its effects has gradually grown, thanks also to international research efforts. An alliance between citizens, public administrations and research institutions is urgently needed to understand the ongoing changes, develop future scenarios, and tackle climate change and its impacts.
2020, Rapporto di progetto (Project report), ITA
Mauro Rossi, Paola Salvati, Francesca Ardizzone
Il presente documento denominato "Relazione illustrativa attività CNR IRPI" sintetizza ai fini della rendicontazione le attività realizzate dal CNR IRPI nell'ambito del progetto ADAPT di cui alla Convenzione approvata in schema con Delibera della Giunta Comunale n. 437 del 04/12/2017 e con Decisione a Contrattare n. E-016-2017 del 30/11/2017, avente ad oggetto la disciplina dei rapporti tra il Comune della Spezia e il Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica, per regolare le attività di interesse comune nell'ambito del progetto ADAPT "Assistere l'aDAttamento ai cambiamenti climatici dei sistemi urbani dello sPazio di cooperazione Transfrontaliera" CUP B19J16002890007, ammesso a finanziamento in adesione al primo Avviso del Programma Operativo di Cooperazione Transfrontaliera Interreg Italia Francia Marittimo 2014-2020. Le attività realizzate da CNR IRPI, svolte nel periodo dicembre 2017 - febbraio 2020, risultano identificate all'Art 4 della convenzione e ulteriormente caratterizzate nell'Allegato Tecnico.
2018, Key note o lezione magistrale, ITA
Nicola Armaroli
Negli ultimi 70 anni è aumentato in maniera esponenziale lo sfruttamento delle risorse naturali del pianeta (es. combustibili fossili, acqua, suolo, minerali). Questo ha permesso, a una parte di abitanti del pianeta, di raggiungere un benessere mai visto prima, ma al prezzo di crescenti danni inferti alla biosfera, come il cambiamento climatico, il buco nello strato di ozono, le conseguenze dell'agricoltura intensiva (solo per citarne alcuni). La Terra ha una limitata capacità di offerta e rigenerazione di risorse, e il perpetuarsi della civiltà moderna potrà essere garantito unicamente da una riduzione dei consumi pro capite e dal riciclo massiccio della materia impiegata nella produzione di beni. Occorre recuperare una saggezza che abbiamo smarrito: prendere atto dei vincoli insormontabili che la natura ci impone e adattarci ai ritmi del pianeta Terra, immensamente più lenti e complessi di quelli della civiltà tecnologica. Pensare che la Terra debba adattarsi all'uomo è un'illusione, senza fondamento scientifico, umano e cristiano, che potrà solo peggiorare la crisi ecologica in atto.
2017, Contributo in atti di convegno, ITA
Lami A., Tolotti M.
Assodato che il cambiamento climatico è in corso, molte sono ancora le incertezze sulla conseguente risposta da parte degli ecosistemi, in particolare di quelli acquatici. Come emerso sia dall'analisi delle serie storiche di dati, sia da indagini paleolimnologiche, questi ambienti, a differenza di quelli terrestri, presentano dei meccanismi di riposta più complessi, spesso non lineari, o non riconducibili ad una semplice relazione causa-effetto. Sono qui discussi esempi o casi di studio che evidenziano come le comunità biologiche che vivono in ambienti acquatici abbiamo strutture peculiari e come queste caratteristiche siano rispondano agli impatti climatici. Per valutare in modo appropriato quale sarà l'evoluzione di questi ecosistemi nel prossimo futuro è necessario aumentare la conoscenza di questi ambienti su scala sia spaziale sia temporale, in modo da poter discriminare il contributo di fattori locali o globali, antropici o naturali. In questo contesto gli ambienti acquatici delle Terra Alte possono dare un contributo significativo alla comprensione degli impatti del clima sugli ecosistemi acquatici.
2017, Presentazione, ITA
Pierpaolo Duce
L'intervento su invito è stato realizzato nell'ambito della presentazione del progetto Interreg Itali-Francia Marittimo "ADAPT - Assistere l'adattamento ai cambiamenti climatici dei sistemi urbani dello spazio di cooperazione transfrontaliera", incentrato sulle sfide poste dal cambiamento climatico, in particolare dalle alluvioni urbane causate da piogge improvvise e intense, che mettono continuamente alla prova le città dello spazio transfrontaliero. Il progetto , di cui il Comune di SASSARI è partner, risponde alla necessità dei sistemi urbani di affrontare tali rischi, mettendo a disposizione nuovi strumenti comuni per migliorare la resilienza dei centri abitati. Il progetto prevede la predisposizione del Piano di Azione locale sull'adattamento climatico, la realizzazione di un intervento pilota di pavimentazione drenante su aree verdi. Il progetto ADAPT, di cui il Comune di SASSARI è partner, risponde alla necessità dei sistemi urbani di affrontare tali rischi, mettendo a disposizione nuovi strumenti comuni per migliorare la resilienza dei centri abitati. Il progetto prevede la predisposizione del Piano di Azione locale sull'adattamento climatico e la realizzazione di un intervento pilota di pavimentazione drenante su aree verdi. In questa occasione è stato anche formalmente costituito il Partenariato Urbano per l'Adattamento. L'intervento ha evidenziato il ruolo centrale degli ecosistemi urbani sul fronte delle emissioni di gas serra e ha presentato le opzioni di mitigazione dei cambiamenti climatici in ambito urbano e le possibili interazioni tra le azioni di mitigazione e quelle di adattamento. Inoltre, sono stati illustrati i principali risultati del progetto "Sviluppo di un sistema integrato per la quantificazione degli scambi netti di CO2 e per la valutazione di strategie di mitigazione a livello urbano": l'inventario delle emissioni della città di Sassari, realizzato utilizzando il Global Protocol for Community-Scale Greenhouse Gas Emission Inventories, e la stazione eddy covariance per la misura dei flussi di CO2.
2017, Monografia o trattato scientifico, ITA
Grammenos Mastrojeni, Antonello Pasini
Vedere il problema dell'immigrazione e dei conflitti dalla parte del clima. Una prospettiva inedita. Quanto i cambiamenti climatici influiscono sulle migrazioni e sulle crisi internazionali? Più il deserto avanza più le ondate migratorie aumentano. Più cresce il pericolo di guerre. Un analista diplomatico (Grammenos Mastrojeni) e un fisico del clima (Antonello Pasini) indicano la strada per gestire cooperativamente il futuro che ci aspetta e che sarà segnato dalla rivoluzione climatica già in atto. Continue ondate migratorie aprono scenari a cui non eravamo preparati, e paiono il preludio a esodi di interi popoli. Le aree dove questi sommovimenti si originano hanno tutte qualcosa in comune: il clima che cambia, il deserto che avanza e che sottrae terreno alle colture mettendo in ginocchio le economie locali. Clima e guerre, clima e terrorismo. È difficile tracciare una precisa concatenazione di cause ed effetti fra il riscaldamento globale e i singoli eventi che ci hanno traumatizzato recentemente, ma una cosa è ormai certa: il clima che cambia contribuisce al disagio e all'aumento della povertà di intere popolazioni, esposte più facilmente ai richiami del terrorismo e del fanatismo. In tutto questo, l'Italia è in prima linea: lo sanno bene a Lampedusa. Per questo un climatologo e un diplomatico - così lontani, così vicini - hanno preso la penna giungendo alle stesse conclusioni: se abbandoniamo i più poveri da soli alle prese col cambiamento climatico, non solo facciamo finta di non capire ciò che ci insegnano la moderna scienza del clima e l'analisi geopolitica - che siamo tutti sulla stessa barca e che i problemi sono interconnessi e hanno una dinamica globale -, ma lasciamo anche crescere un bubbone di conflittualità che prima o poi raggiungerà pure noi; i primi migranti del clima lo sanno bene. Prendere coscienza dei rischi di un clima impazzito può favorire un'operazione di pace, integrazione e giustizia di portata inedita.
2015, Poster, ITA
Balducci L., Cuny H., Rathgeber B.K.C., Giovannelli A., Deslauriers A., Rossi S.
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2014, Contributo in volume, ITA
Copetti D., Garnier M., Giordano R., Luise A., Moramarco M., Portoghese I., Preziosi E., Romano E., Sciortino M., Tartari G., Viarol P., Zucaro R.
Il presente capitolo descrive sinteticamente lo sta to della situazione, della quantità e della qualità , delle risorse idriche in Italia e fornisce una valu tazione dei maggiori impatti cui saranno soggette tali risorse. Si sofferma sulle principali fonti d' incertezza legate alle valutazioni di scenario, descrive i sistemi di approvvigionamento e gli indi catori utili a valutarli e fornisce un quadro delle principali criticità dei settori idroesigenti. Dopo aver descritto il sistema legislativo, istituziona le e di governance, pone attenzione su un elemento chiav e delle politiche di adattamento: la strategia cosiddetta del mainstreaming, ossia del veicolare l e misure di adattamento in modo integrato nelle politiche settoriali più pertinenti e già esistenti ; questo vale, ovviamente per quelle sulle risorse idriche, ma anche per quelle relative al rischio id rogeologico, e per quelle energetiche e agricole. D'altro canto, le misure di adattamento riguardanti le risorse idriche sono, in effetti, di volta in volta mirate a ridurre la vulnerabilità e/o la sens ibilità dell'apparato socio-economico, l'esposizione del sistema idrologico e/o incrementa rne la capacità adattativa. Nel capitolo sono poi illustrati alcuni esempi di g estione delle risorse idriche considerando possibili cambiamenti climatici e tipologie di misu re di adattamento, ed è descritta a scopo esemplificativo una proposta operativa di sistema d i supporto alle decisioni per l'adattamento ai cambiamenti climatici, utilizzabile via Web e basat a su un'analisi multi-criteri. Il capitolo si focalizza inoltre sulle complesse in terazioni esistenti tra i cambiamenti climatici e i fattori non direttamente dipendenti dal clima, in p articolare quelli socio-economici, che fanno sì che la valutazione degli impatti sia affetta da un' incertezza la cui entità può essere in alcuni casi molto elevata. Si evidenzia quindi il fatto che le strategie e le misure di adattamento non potranno che ispirarsi al principio precauzionale, nei limit i delle conoscenze disponibili, in un'ottica di minimizzazione dei rischi di un "cattivo adattament o" (maladaptation) e dei possibili effetti collaterali negativi, anche grazie all'adozione di accurate procedure di previsione del clima futuro. Allo stesso modo, è necessario che anche le politic he legate direttamente o indirettamente a quelle idriche siano valutate per la loro validità (o per lo meno neutralità) rispetto alle necessità di adattamento (climate proofing). Infine, si rileva, che anche se fino a oggi l'adatt amento ai cambiamenti climatici ha avuto una scarsa rilevanza e di conseguenza la ricerca specif ica è ancora poco sviluppata, esistono tuttavia una vastissima letteratura e un'adeguata dotazione di mezzi applicativi che possono essere utilizzati quale riferimento per l'identificazione di misure di adattamento, rifacendosi ai principi della gestione integrata delle risorse idriche, che richiedono solamente di essere rivisti in un'ottic a dinamica, basata su analisi di scenario e con una p articolare attenzione alla gestione dell'incertezza.
2014, Contributo in atti di convegno, ITA/ENG
Massarelli C., Calabrese A. , Uricchio V.F., Piccolo D., Zippitelli M., Riezzo E., Del Prete M., Trotta L*
La Pubblica Amministrazione è fortemente impegnata in azioni di adattamento "programmato" messe in atto per contrastare gli impatti negativi dei cambiamenti climatici attraverso un'azione integrata basata sul coordinamento e sul coinvolgimento della collettività. L'importanza di intervenire a livello regionale deriva dalla necessità di articolare strategie di adattamento complessive che superino eventuali conflitti locali promuovendo un generale aumento della capacità adattiva del sistema nel suo complesso. In tale direzione, sulla base di un fabbisogno espresso dalla Regione Puglia, il CNR - Istituto di Ricerca Sulle Acque e la SYSMAN Progetti & Servizi S.r.l. hanno realizzato in co-progettazione un sistema di e-government specifico per il settore agroalimentare in grado di rappresentare al meglio le informazioni complesse derivanti dalla variabili ambientali e favorire la gestione delle pratiche agricole. Il sistema, sperimentato dall'Assessorato regionale e dall'Associazione regionale consorzi di difesa Puglia (ASSOCODIPUGLIA), ha portato una serie di vantaggi in termini di risultati, dalla maggior condivisione e fruibilità delle informazioni legate alla complessa conoscenza del settore (dati meteorologici, di produzione agricola, fitopatologici, uso del suolo, ecc.), fino alla gestione di un workflow operativo customizzato e on-demand in grado di accrescere la comunicazione e la cooperazione tra Enti e stakeholders.
2014, Articolo in rivista
Diana M.P. Galassi; Fabio Stoch; Barbara Fiasca; Andrea Piermarocchi; Tiziana Di Lorenzo
The Groundwater Dependent Ecosystems (GDEs) are those ecosystems which depend on groundwater quality and quantity, and are commonly ranked on the basis of the degree of dependency on ground water. This review is aimed at describing these ecosystems (with special emphasis on Subsurface Groundwater Dependent Ecosystems - SGDEs), and at assessing major threats of climate change and of synergistic factors which may alter the ecological functioning of these ecosystems. As primary productivity is missing in the SGDEs due to total darkness, communities are composed of bacteria, protists and animals (predominantly invertebrates). Climate change has detrimental effects on GDEs, along with groundwater withdrawal, excavations in the streambed, intensive agriculture with excessive use of fertilizers and pesticides, urban sewage, increasing pollution from illegal dumping of toxic substances. These activities determine loss of biodiversity and ecosystem services. Up to now the adaptation to climate change in GDEs has received poor attention, as groundwater quality and quantity need to be integrated with ecosystem ability to sustain groundwater biodiversity and related ecosystem services. Mitigation measures should consider period, duration and amount of ground water exploited in order to ensure, for alluvial aquifers, the contact between the surface water body and the underlying aquifer, for karstic aquifers, the maintenance of water saturation of the annexed capacitive subsystems.
2014, Articolo in rivista, ENG
Nico Salmaso; Fabio Buzzi; Leonardo Cerasino; Letizia Garibaldi; Barbara Leoni; Marina Manca; Giuseppe Morabito; Michela Rogora; Marco Simona
Influence of climatic fluctuations on the large lakes south of the AIps: implications in the context of global warming Synoptic analyses carried out in the largest lakes south of the Alps demonstrated a tight coupling between deep mixing dynamics and winter climatic fluctuations strictly controlled by atmospheric modes of variability relevant for the Mediterranean region, namely the Atlantic pattern and the Eastern Mediterranean Pattern. In winter, the EA and EMP modes are associated with an intense north easterly airflow bringing cold air from continental Europe over the Mediterranean basin. In turn, harsh winters had a strong impact on the lake water temperatures, deep lake circulation episodes, higher replenishment of epilimnetic phosphorus and hypolimnetic oxygen at spring overturn. Fertilisation was greatly enhanced in the meromictic and more eutrophic lakes. The effects of such a linked chain of events on phytoplankton were studied in Lake Garda where harsh winters and higher P-replenishment had a positive impact on the development of diatoms in spring and cyanobacteria in summer and autumn. Timing of Daphnia population density peak in lakes Garda, Maggiore and Iseo was directly correlated with water temperatures, while the level of peak density was mediated by the extent of spring mixing and food availability. It was hypothesized that an increase in the winter temperatures could cause a decrease in the occurrence of complete overturn episodes. In the short period, this should improve water quality, decreasing the replenishment of phosphorus and - as demonstrated in Lake Garda- the development of cyanobacteria. On the long-term, the lake warming could increase the risk of triggering meromictic conditions.
2014, Presentazione, ITA
Michela Rogora; Rosario Mosello
La presentazione illustra le principali ricerche del CNR ISE sul tema "Laghi e Clima". Vengono presentati alcuni risultati degli studi nell'ambito delle seguenti tematiche: effetti dei cambiamenti climatici sulla risorsa idrica; effetti dei cambiamenti climatici su chimica, fisica e biologia dei laghi; ricostruzione del clima attraverso la paleolimnologia. Un approfondimento è dedicato alle ricerche sui laghi alpini d'alta quota per studiarne le risposte ai cambiamenti globali
2014, Articolo in rivista, ITA
Giuseppe Mazzeo
La necessità di affrontare le conseguenze derivanti dai fenomeni di riscaldamento globale è riconosciuta a livello internazionale come una delle priorità delle politiche di sviluppo nel medio e nel lungo periodo. Allo stesso modo è riconosciuto l'impatto negativo dei sistemi urbani e metropolitani sull'evoluzione di tali fenomeni. Il motivo per cui la città incide in maniera così rilevante sull'ambiente deriva dal suo essere polo economico per eccellenza, luogo nel quale gli scambi raggiungono il loro massimo grado di vigore; ne derivano concentrazioni di interessi che hanno nell'uso intensivo delle risorse una delle loro principali manifestazioni. Due sono le questioni preliminari da sottolineare: 1. il fenomeno urbano è di rilievo planetario e come tale va affrontato, soprattutto in considerazione del fatto che proprio laddove l'attenzione ai problemi ambientali sembra essere, in termini reali, secondaria (anche se in termini teorici vi sono consapevolezze ormai globali) sono in atto processi di espansione urbana di grande velocità e di grande impatto. Il riferimento, in particolare, è ai paesi ad economia emergente e a quelli che viaggiano ad elevati tassi di sviluppo; 2. le città non sono uguali tra di loro anche perché mostrano notevoli differenze in termini di soddisfacimento dei diritti primari dei cittadini. Ciò si traduce nel fatto che spesso esse devono recuperare ritardi storici, per cui sono costrette ad indirizzare risorse rilevanti nella messa in opera dei servizi di base piuttosto che nella implementazione di politiche ambientali; basti considerare i ritardi storici che le città del Mezzogiorno presentano nei confronti di quelle del centro-nord per avere una plastica conferma di quanto affermato. Da queste due questioni potrebbe discendere un robusto scetticismo circa l'effettiva applicabilità alla città di politiche ambientalmente sostenibili. Nonostante questa tentazione sia forte, affrontare i problemi conseguenti ai cambiamenti climatici ed adattare le azioni antropiche a tale mutamento assume sempre più i contorni di una questione di importanza vitale.
2013, Rapporto tecnico, ITA
R. Magno, L. Angeli, G. Bartolini, B. Gozzini.
Collaborazione nella stesura del "Libro Bianco sui cambiamenti Climatici", allegato al Piano Ambientale ed Energetico Regionale (PAER), relativamente alla parte di inquadramento climatico globale e toscano, impatti sul territorio e criticità. R. Magno, L. Angeli, G. Bartolini, B. Gozzini. (pp. 9-33)
2013, Articolo in rivista, ITA
Giovanni Amori
Scienza e Tecnica 515-516, pp. 1–32013, Contributo in volume, ITA
Michela Rogora
Nel capitolo viene trattato il tema dell'utilizzo dei laghi remoti come indicatori dei cambiamenti globali: vengono descritte le principlai ricerche condotte sui laghi alpini inerenti i cambiamenti climatici e l'apporto di inquinanti attraverso le deposizioni atmoferiche.