2023, Rapporto di progetto (Project report), ITA
Martinelli M.; Dell'Orso R.; Ducci F.
Relazione sull'attività effettuata.
2022, Rapporto tecnico, ITA
Francesco Giuseppe Falese, Francesco Latino Chiocci, Michela Ingrassia, Aida Maria Conte, Ilaria Mazzini, Martina Pierdomenico, Stefano Fazi, Letizia Di Bella, Daniele Spatola, Daniele Casalbore, Sebastiano D'Amico, Emanuele Colica, Mauro Iberite, Giovanni Gaglianone, Marco Seminara, Marco Petitta, Domenico marino Barberio, Francesca Gori, Cristina Mazzoni, Paolo Audisio, Simone Sabatelli, Riccardo Castiglia, Francesco Gallozzi, Stan Baubien, Andrea Sposato
Il rapporto illustra le attività che saranno realizzate nel corso della ricerca "Studio e monitoraggio del Lago Bagno dell'Acqua (Isola di Pantelleria) per la definizione della biodiversità e per l'ausilio alla definizione delle strategie per la sua conservazione". Tale ricerca è finalizzata alla conoscenza ed alla tutela dello stato ambientale del Lago Bagno dell'Acqua con indicazioni sulla potenziale perdita di biodiversità in riferimento alle variazioni dei processi naturali, all'impatto ambientale associato alle attività antropiche ed ai cambiamenti climatici. Il fine è quello di attuare misure di monitoraggio e fornire indicazioni per opere ed interventi attivi volti al mantenimento e miglioramento dello stato conservativo degli habitat tutelati con particolare riferimento all'Habitat prioritario 1150*
2022, Poster, ITA
Clelia Cirillo,Giovanna Acampora ,Marina Russo , Loredana Marcolongo
Nel poster si espone il caso studio a scala urbana della rigenerazione e del risanamento ambientale del quartiere Bagnoli nell' area occidentale di Napoli. Il contributo consiste nel presentare uno studio che contempla l'utilizzo del fitorimedio come soluzione basata sulla natura per mitigare l'inquinamento ambientale del quartiere napoletano. La rigenenerazione urbana e il risanamento ambientale del quartiere Bagnoli di Napoli si rendono necessari per il forte inquinamento dovuto alla presenza di metalli pesanti nei suoli della dismessa area industriale e nei fondali dell'area marina antistante . Nel sottosuolo sono stati rinvenuti piombo, stagno, vanadio, zinco e arsenico mentre in acqua sono state trovate tracce superiori alla norma di ferro, idrocarburi e manganese. La massiccia presenza di questi metalli pesanti è dovuta non solo alle pregresse attività industriali insistenti in quest'area per circa un secolo ma anche all'idrotermalismo che ha caratterizzato da sempre questo tratto di costa del golfo di Pozzuoli. Nel programma di rigenerazione urbana per il quartiere di Bagnoli elaborato da un team di esperti, è stato previsto un intervento di afforestation finalizzato a riqualificare le aree industriali dismesse e a mitigare e contenere l'inquinamento ambientale. In questo programma che definisce criteri per individuare gli interventi necessari alla bonifica, riqualificazione e rigenerazione urbana dell'area Bagnoli Coroglio, tra le misure di mitigazione ambientale potrebbe rientrare anche l'utilizzo del fitorimedio, una tecnica 'leggera' di bonifica rispetto a quelle più drastiche che prevedono, ad esempio, la rimozione elettrochimica degli inquinanti, la vetrificazione o l'utilizzo di sostanze chimiche immesse direttamente nel suolo. Il fitorimedio oltre ad essere ecosostenibile, è estremamente versatile anche per la varietà di inquinanti che consente di rimuovere, la decontaminazione consiste in una naturale opera di rigenerazione del suolo che escludendo l'uso di trattamenti chimici o termici, prevede unicamente l'utilizzo di piante erbacee o arboree, selezionate ad hoc, in grado di assorbire l'inquinante stesso. Il risultato finale è un recupero ambientale efficiente, sostenibile e a costi ridotti rispetto alle convenzionali tecniche chimico-fisiche. In questo modo si avrebbe non solo il recupero ambientale del quartiere di Bagnoli ma anche la rigenerazione del suo paesaggio naturale è antropico.
2021, Rapporto di progetto (Project report), ITA
Antonio Francesco Logrieco, Vito Cantore, Lucrezia Sergio, Francesca Boari, Nicola Calabrese, Francesca Casella, Donato Di Venere, Massimiliano Renna, Simonetta Martena
Report di progetto Bo.Bio.Ga, I SAL
2021, Poster, ITA
Clelia Cirillo ,Luigi Scarpa , Giovanna Acampora ,Marina Russo, Barbara Bertoli, Loredana Marcolongo,
Nel poster sono presentate cartografie GIS, che hanno reso possibile la modellizzazione del paesaggio forestale di alcune aree della città metropolitana di Napoli. Del paesaggio forestale dell'area metropolitana di Napoli, dal Parco Naturale dei Campi Flegrei a quello del Vesuvio, sopravvivono frammenti che resistono alla massiccia urbanizzazione. Nel sistema di aree protette, dal Monte Somma-Vesuvio ad oriente fino alla foresta marina dei Campi Flegrei ad occidente, se da un lato l'integrità fisica dei luoghi e l'identità culturale tendono a fondersi, accomunate da obiettivi intesi a conservare la natura superstite e la memoria storica, dall'atro si assiste alla dissolvenza dei luoghi. La devastazione del verde, in molti casi contempla sia l'emergenza legata al cambiamento climatico sia le nuove malattie delle piante, come dimostrato dal recente abbattimento dei pini, piantati nel ventennio fascista, del viale di ingresso del Parco Virgiliano posto a Capo Posillipo. La salvaguardia del parco di Capo Posillipo, del castagneto dei Camaldoli, del bosco degli Astroni, del Bosco di Capodimonte, della Selva di Chiaiano e del Vallone di San Rocco, e del parco urbano della Mostra D'Oltremare, e in generale del sistema delle altre aree verdi è indispensabile per garantire la conservazione del paesaggio forestale. La realizzazione di un sistema informativo GIS per il monitoraggio del paesaggio forestale alle varie scale territoriali, può contribuire alla costituzione di una base di dati utilizzabili per l'indagine scientifica ed anche per la messa a punto di un sistema coordinato ed omogeneo di dati (DSS) utili a realizzare al meglio la landscape planning. La realizzazione di un sistema informativo territoriale georeferenziato, rappresenta inoltre uno strumento di raccordo e di coordinamento tra gli enti deputati alla gestione del territorio per implementare in modo integrato politiche di mitigazione e di adattamento ai danni provocati dall'antropizzazione e dai cambiamenti climatici. La costruzione di cartografie GIS consentendo la realizzazione di analisi di geoprocessing sono utili ad evidenziare e quantificare le situazioni di pressante criticità a cui è soggetto il paesaggio forestale e a realizzare cartografie dinamiche e database relazionali.
2021, Altro prodotto, ITA
Gisella Menichelli, Ilaria Scaffidi
Iniziativa di storytelling che vuole esorcizzare le paure e rafforzare la fiducia, attraverso la storia di due delle protagoniste conosciute nell'ambito del progetto di entomologia legato alla salvaguardia della biodiversità, temi indissolubili dai cambiamenti climatici e realizzato nell'edizione 2020 della Notte europea dei ricercatori, dalla Biblioteca dell'Area della Ricerca di Roma 1 di Montelibretti del Consiglio Nazionale delle Ricerche, per il progetto NET - scienzainsieme.it, pensato e realizzato in occasione della Notte europea dei ricercatori del 2021.
2021, Altro prodotto, ITA
Giuliana Catara, Anna Digilio,
L'attività proposta per il progetto di PCTO riguarda l'esplorazione della biodiversità attraverso: i) l'analisi dei geni e le basi molecolari dell'ereditarietà; ii) l'utilizzo di sistemi modello, quali Drosophila melanogaster, per comprendere le relazioni tra genotipo e fenotipo; iii) l'introduzione al concetto di proteoma e le indagini di laboratorio per studiare le proteine; iv) l'organizzazione dei sistemi complessi come le cellule. Al fine di trasferire agli studenti le competenze attese, il progetto prevede anche due sessioni di laboratorio inerenti la sicurezza e l'attrezzatura che viene utilizzata di routine. Inoltre tematiche di attualità, quali la conservazione della biodiversità inclusa tra gli obiettivi di sviluppo sostenibile in agenda 2030, saranno altresì affrontate attraverso un approccio partecipativo e inclusivo allo scopo di orientare gli studenti verso le professioni emergenti.
2021, Articolo in rivista, ITA
Viviana Genualdo e Cristina Rossetti
Le incessanti attività antropiche, i cambiamenti climatici, la ricerca e il bisogno di produzioni ad alto rendimento, le nuove zoonosi e le recenti pandemie, hanno causato erosione genetica e degrado della biodiversità di tanti organismi viventi. In particolare, nel settore agroalimentare italiano tutti questi fattori hanno segnato profondamente gli allevamenti impegnati alla tutela e valorizzazione di razze locali o tipi genetici autoctoni (Tga) che rischiano l'estinzione a favore di altre razze cosmopolite di maggior interesse economico. In Italia, in particolar modo nel settore suinicolo, infatti, si è assistito a una drastica riduzione delle specie indigene. Il numero delle razze autoctone è stato ridotto da una ventina a sole 6 attualmente riconosciute dal registro anagrafico dei Tga. Il registro anagrafico o libro genealogico, tenuto dall'Associazione nazionale allevatori suini (Anas), conserva le informazioni genealogiche dei soggetti iscritti al fine di monitorare i trend delle popolazioni tra cui lo stato di consanguineità che, se troppo elevato può essere anche causa di estinzione delle razze.
2020, Contributo in volume, ITA
Renna Massimiliano; Pietro Santamaria
La biodiversità (o "diversità biologica") rappresenta il capitale naturale del Pianeta e costituisce uno dei fattori più importanti dello sviluppo sostenibile. Una parte della biodiversità, detta "agrobiodiversità", riguarda la diversità dei sistemi agricoli coltivati (o "agro-ecosistemi"). In Puglia esiste un vasto patrimonio di agro-biodiversità, che negli ultimi decenni è stato gravemente eroso, tanto da determinare un'importante e progressiva diminuzione di specie e varietà coltivate. Il presente contributo descrive le varietà locali di ortaggi della provincia di Taranto studiate nell'ambito dei progetti integrati per la biodiversità, finanziati dal PSR Puglia.
2020, Rapporto tecnico, ITA
18.Biondo, G., Armeri, G. M., Alfano, F., Bennici, C., Bondì, S., Buffa, G., Carelli, M. L., Di Natale, M., Ferraro, S., Fiorelli, S., Giorgi, S., Graci, R., Maneiro, I., Masullo, T., Monastero, C., Musco, M., Patti, C., Quinci, E. M., Raposo, P. A., Russo, S., Spagnolo, C., Titone, G., Torri, M., Vaccaro, F., Zerilli, V., Adamo, A. Alessi, A. L., Basile, M., Bulfamante, F., Buscaino, C., Buscaino, G., Calandrino, P., Chirco, P., Cuguttu, F., De Luca, B., Di Maria, A., Di Stefano, V., Fiducioso, P. F., Fontana, I., Gargano, A., Giacalone, G., Giaramita, L., Maccarrone, V., Mangano, S., Maugeri, G., Pulizzi, M., Saccaro, G., Serrentino, M.,Tranchida, G., Bargelli, E., Cucina, A., Giglia, A., La Ciura, A., La Sorte, M., Li Greci, M., Micco, E., Piro, C., Rizzo, G., Rizzuti, S., Scalia, S., Vinciguerra, V., Zito, M., Cuttitta, A.
Il report ripercorre i percorsi e molte delle attività svolte presso ORBS dell'IAS-CNR di Capo Granitola, ed in particolare l'ideazione, progettazione e realizzazione nonché manutenzione, coordinamento delle visite e promozione della struttura museale a scala locale e non. Queste attività hanno permesse un'efficace divulgazione scientifica delle attività di ricerca legate al mare.
2019, Abstract in atti di convegno, ITA
Laghetti Gaetano
Presentazione del progetto LUCAN CEREALS del GO CEREALIA - La gestione colturale innovativa e sostenibile per la produzione dei cereali lucani, 11/03/20192019, Rapporto tecnico, ITA
F. Vaccaro*, A. Adamo*, G.M. Armeri*, C. Bennici*, G. Biondo*, S. Bondì*, A. Giannettino^, S. Ferraro*, C. Patti*, T. Masullo*, S. Russo*, T. Talluto, M. Torri*, G. Virga^, A. Cuttitta*.
La convenzione oggetto del presente rapporto nasce nel contesto delle complesse attività di EduLab, gruppo di divulgazione scientifica che,seppur già attivo dal2008, nasce ufficialmente nel 2015e mette insieme ricercatori di varie discipline che condividono la passione di divulgare la scienza e i risultati da essa prodotti nei propri ambiti di competenza.La comunicazione scientifica, molto sentita e ben strutturata all'interno dell'IAS (ex. IAMC), ha portato a numerosi risultati e ad un numero ragguardevole di progetti e programmi, ed è un'attività ormai talmente ben consolidata da diventare organica all'istituto e alle sue strategie. I prodotti sviluppati sono tanti e anche i successi ottenuti, quali premi sulle attività di divulgazione, la partecipazione ad Expo 2015 ed a numerose edizioni in ambito di manifestazioni nazionali quali: Festival della Scienza, Esperienza insegna, Notte della scienza e Notte dei ricercatori, Illuminiamo la scienza. Grazie ad un curriculum unico e complesso, il gruppo è stato il driver della nascita dell'Osservatorio della Biodiversità della Regione Sicilia, oggi riferimento regionale per la didattica e la divulgazione scientifica sul tema della biodiversità, visitato ad oggi da più di 500 classi di studenti siciliani. Le ricadute culturali, di visibilità, nonché di immagine per l'istituto sono tantissime.
2018, Presentazione, ITA
Laghetti Gaetano
Cerealicoltura lucana. Convegno 'Bando PSR - FEASR 2014-2020 Misura 16.2'
2018, Presentazione, ITA
Laghetti G.
GO Comparto cerealicoltura 'Lucan Cereal'. Convegno: 'BANDO MISURA 16.1: SOSTEGNO PER LA COSTITUZIONE E GESTIONE DEI GRUPPI OPERATIVI PEI. Risultanze dell'animazione territoriale del CLB'
2018, Abstract in atti di convegno, ITA
Laghetti G.
Leguminose, Cereali e Foraggere: i risultati del Progetto SaveGraInPuglia, 10/09/20182018, Abstract in atti di convegno, ITA
Direnzo P, Margiotta B, Stimolo L, Campanella G, Piergiovanni AR, Laghetti G.
Leguminose, Cereali e Foraggere: i risultati del Progetto SaveGraInPuglia, 10/09/20182018, Abstract in atti di convegno, ITA
Direnzo P, Lucarelli R, Laghetti G, Margiotta B, Piergiovanni AR.
Leguminose, Cereali e Foraggere: i risultati del Progetto SaveGraInPuglia, 10/09/20182018, Abstract in atti di convegno, ITA
Direnzo P., Laghetti G., Piergiovanni AR., Margiotta B.
Leguminose, Cereali e Foraggere: i risultati del Progetto SaveGraInPuglia, 10/09/20182018, Presentazione, ITA
LO BRUTTO S., BELLIA E., BELLOMO G., FIORENTINO F., IACIOFANO D., MASSA B., PIPITONE C., SERENA F., SINEO L., TUMBIOLO M., LO VALVO M. & VAZZANA M.
Uno dei ruoli dei musei di storia naturale è quello di fungere da "archivio della biodiversità", passata e attuale. Degno di nota a tal proposito è il Museo di Zoologia "Doderlein" del Sistema Museale dell'Università degli Studi di Palermo, che contiene una vasta collezione di esemplari del regno animale a secco o in liquido, molti dei quali raccolti nell'area siciliana. Il Museo, custode di migliaia di esemplari, dagli invertebrati marini ai primati, risalenti a più di un secolo fa, è oggi punto di incontro di competenze tassonomiche differenti e fonte di materiale per ricerche da sviluppare in diversi ambiti. Riguardo la biodiversità passata, alcuni esempi tra i vertebrati marini sono rappresentati da due generi di elasmobranchi Rhinobatos e Glaucostegus e dallo storione Acipenser sturio Linnaeus, 1758, oggi rari in Mediterraneo. In ambito terrestre, per quanto riguarda l'avifauna non più presente in Sicilia, sono da annoverare invece la quaglia tridattila Turnix sylvaticus (Desfontaines, 1787), la Gallina prataiola (Tetrax tetrax (Linnaeus, 1758)) e il gufo reale Bubo bubo (Linnaeus, 1758); mentre il lupo (Canis lupus Linnaeus, 1758), è rappresentante della popolazione siciliana oramai estinta, per i mammiferi. Tra gli esapodi l'Elateridae Agrypnus notodonta (Latreille, 1827) (estinto in Sicilia), insieme a un cospicuo numero di scarabeidi coprofagi oggi largamente in declino nel territorio isolano. A questi si aggiunge la lucertola delle Eolie Podarcis raffoneae (Mertens, 1952) un endemita in pericolo critico di estinzione, o il paratipo del Rospo smeraldino siciliano Bufo siculus Stöck et al., 2008 . Un assemblage faunistico utile a verificare o dimostrare l'esistenza di specie in tempi passati: tra gli elasmobranchi è questo il caso del grande esemplare conservato a secco di Dipturus batis (precedentemente Raja batis) (Linnaeus, 1758) - di cui analisi genetiche future potranno costituire la conferma tangibile della presenza della specie in Mediterraneo - a cui si aggiungono anche altri gruppi tassonomici affini che oggi fungono da confronto teso a dimostrare la validità specifica per i mari italiani (vedasi Centrophorus granulosus (Bloch & Schneider, 1801) e Centrophorus uyato (Rafinesque, 1810), oppure Raja montagui Fowler, 1910, R. polystigma Regan, 1923 e R. brachyura Lafont, 1871). Se da un lato le collezioni naturalistiche costituiscono un vero e proprio inventario della biodiversità, dall'altro rappresentano un importante strumento di studi più ampi. Questo è vero soprattutto per quei gruppi tassonomici alloctoni al territorio: per i mammiferi la collezione primatologica voluta proprio da Pietro Doderlein, seppur parzialmente rappresentativa, consente di avere una visione di insieme dei nostri parenti viventi più prossimi, oggi altamente minacciati di estinzione; mentre per l'erpetofauna è il caso dello scinco gigante capoverdiano, Chioninia coctei (Duméril & Bibron, 1839), oggi scomparso globalmente.
2017, Progetto, ITA
Antonia Gragnuolo, Daniela de Gregorio
Il progetto LIFE "EESTER - Enhancing Ecosystems and their Services in TERraced landscapes" è stato elaborato in riferimento alla call Call for proposals LIFE "Nature and Biodiversity" 2016 | Sector: Biodiversity. La proposta ha come obiettivo principale quello di sviluppare un modello di gestione del territorio connesso con il controllo della crescita incontrollata dell' Ailanthus altissima, una specie che sta causando la perdita di biodiversità e l'alterazione degli ecosistemi e dei loro servizi nei paesaggi terrazzati nell'area della costiera Amalfitana. Tale finalità sarà perseguita promuovendo la nascita di "circuiti virtuosi" a partire dai contesti locali e sviluppando un sistema di supporto alla decisione di tipo multidimensionale, interdisciplinare e inclusivo finalizzato alla costruzione e applicazione di un modello di gestione integrato ed efficace nel medio-lungo termine, condiviso da istituzioni, associazioni ed esperti del territorio. Il progetto è orientato alla costruzione di un processo decisionale inclusivo che integri l'utilizzo di adeguati strumenti economico-finanziari, di coinvolgimento e di supporto alla decisione multicriteriali, nell'ottica della eradicazione di A. altissima nel medio-lungo termine (20-30 anni). La Partnership è costituita da: 1. CNR IRISS - Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo (capofila), 2. Università di Napoli Federico II, 3. Comunità Montana dei Monti Lattari , 4. ACARBIO - Associazione Costiera Amalfitana Riserva della Biosfera, 5. COLDIRETTI Campania . Il progetto non è stato ammesso a finanziamento